Squinzi e Fornero Dei doveri e dei diritti dei lavoratori Elsa Fornero è il ministro del Lavoro e come tale si preoccupa di una delle situazioni sociali più difficili che concernono il nostro paese e l’intera Europa. Ne sa qualcosa chi fa impresa da anni, come Giorgio Squinzi. Tutte le statistiche ci dicono costantemente che il lavoro si contrae, ci indicano una situazione tanto disperata che, accanto alla categoria più conosciuta dei disoccupati, se ne è formata un’altra, quella degli scoraggiati, coloro che avrebbero persino finito con il rinunciare a cercare il lavoro. Questi ultimi hanno superato il milione e mezzo e aumentano ancora. Nel corso del secolo passato, giustamente, la nostra civiltà, quella occidentale, si è preoccupata di tutelare i diritti dei lavoratori. Il lavoro stesso è stato così considerato un diritto, la Repubblica italiana è fondata sul lavoro. Ci siamo preoccupati invece molto meno dei doveri dei lavoratori. In Italia si è creata una situazione piuttosto particolare. Da una parte le imprese italiane garantiscono ai loro assunti la lettura del quotidiano “l’Unità” nelle apposite bacheche esposte in fabbrica; dall’altra non sempre i lavoratori risultano a letto quando sono in malattia, piuttosto che al bar a vedere la nazionale di calcio con gli amici. Solo che poi accade di aziende che smobilitano, non ritenendo conveniente investire in Italia, incluse anche quelle straniere - l’Alcoa di Porto Gruaro - magari solo perché il costo dell’energia è del trenta per cento in più da noi che in qualunque altro paese europeo. In questo caso si risponde loro, a suon di referendum, che il nucleare non lo vogliamo. Se infine si chiede di lavorare due ore in più il sabato, per ragioni di produttività e con relativo aumento in busta paga, salta su un capellone quale Landini a chiederci se siamo matti. Il ministro Fornero si è permessa di dire che è necessario mantenere un rapporto di competitività con le economie emergenti, dove sindacati come la Cgil e sindacalisti come Landini mai sono esistiti e mai esisteranno. Allora la si minaccia di morte, con tanto di scritte sulle magliette e politici compiacenti che si fanno ritrarre accanto affinché la foto finisca sul web. Non dimentichiamo il lavoro nella pubblica amministrazione, così come descritto perfettamente dal neo presidente di Confindustria. Una pubblica amministrazione deve essere al servizio dei cittadini e non pretendere il contrario - come invece accade - in termini di costi e di prestazioni. Un discorso liberale e pure repubblicano, quello di Squinzi, lo stesso del senatore Del Pennino. Roma, 25 maggio 2012 |